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Keyword Illecite: L'Utilizzo del Marchio altrui negli Annunci su Google Ads

Aggiornamento: 15 gen 2021



Ad oggi non è più possibile fare a meno dell’Advertising Online.


Questo vale tanto per tutte le realtà aziendali, che siano grandi imprese o PMI. Vale per chi ha uno un e-commerce, ma anche per ha un negozio fisico. Vale tanto per chi vende prodotti, quanto per chi vende servizi.


Google Ads rappresenta uno degli strumenti più importanti per fare Advertising in rete, perché mette a disposizione diverse tipologie di campagne per raggiungere il tuo target ed i tuoi obiettivi di Web Marketing.


Gestire ed ottimizzare le Campagne di Google Ads rappresenta un’operazione complessa, perché richiede una conoscenza dello strumento non indifferente.


È indispensabile targetizzare l’annuncio nel modo più corretto possibile, affinché vadano a segno, sia che si tratti di Campagne sulla Rete Display, ma soprattutto di quelle sulla Rete di Ricerca.


Ogni azienda, ogni inserzionista, vorrebbe che il messaggio arrivasse sullo schermo del cliente ideale.


Da qui sorge spontanea la domanda:

Ma se andassi ad intercettare la clientela che cerca la concorrenza? È lecito usare un marchio altrui come “Keyword”?

Prima però, facciamo un passo indietro.

Forse ti sarà già capitato di sentire il termine Keyword (ovvero “Parola Chiave”) in relazione alla ricerca Web, sia che si tratti di Ricerca a Pagamento, sia in termini di Ricerca Organica.


Entriamo nello specifico, gli inserzionisti selezionano e indicano alla Piattaforma di Google Ads le Keyword da collegare all’annuncio, che verrà mostrato per l'appunto a coloro che le cercheranno.


In base ai loro obiettivi di Web Marketing, gli inserzionisti tendono ad utilizzare come Keyword parole frequentemente ricercate sui motori di ricerca, nell’orbita del prodotto o del servizio da loro proposto sul mercato.


Alcune volte però gli inserzionisti utilizzano come Keyword marchi registrati da altre società.


Si tratta di una pratica lecita o illecita?

Keyword negli Annunci: L’utilizzo del Marchio Altrui

Ogni caso va affrontato in modo dettagliato ed analitico.

Serve subito chiarire la possibile responsabilità del motore di ricerca, ovvero di colui che, offrendo un servizio di posizionamento, consente in qualsiasi caso agli inserzionisti di utilizzare i marchi altrui come Keyword.


La Corte di Giustizia Europea infatti ha esentato Google dalla responsabilità di ogni eventuale illecito concorrenziale.

Questo perché si limita a memorizzare la parola chiave proposta e ad organizzare la visualizzazione degli annunci.


Diverso è il discorso per colui che crea gli annunci: l’inserzionista.


La Corte ha stabilito che l’uso di un marchio altrui come parola chiave nell’ambito di servizi di posizionamento non è di per sé illecito.


Secondo l’interpretazione della Corte, l’utilizzo del marchio altrui come keyword è vietato in presenza di determinate condizioni, quali:


La violazione della funzione di indicazione d’origine del marchio.

Generando confusione sulla provenienza dei prodotti e servizi sponsorizzati. In particolare, l’utilizzo risulta illecito quando non consente o consente soltanto difficilmente di sapere se i prodotti o i servizi cui l’annuncio si riferisce provengano dal titolare del marchio o meno.


La violazione della funzione di investimento del marchio.

Intralciandone l’utilizzo per l’acquisizione o al mantenimento di una reputazione idonea ad attirare i consumatori e a renderli fedeli.


La violazione della funzione pubblicitaria del marchio.

Proprio a riguardo della funzione pubblicitaria, la Corte ricorda che la pubblicità su Internet a partire da parole chiave corrispondenti a marchi ha meramente lo scopo di proporre agli utenti di Internet alternative rispetto ai prodotti o ai servizi dei titolari di detti marchi, ritenendo che questa pratica incentivi la concorrenza.


Cosa comporta la violazione di tali norme?

L’utilizzo del Marchio di terzi come Keyword può essere alla base di condanne, rappresentando un illecito assimilabile al reato di contraffazione.


Nello specifico, occorre comunque ricordare che ogni caso viene valutato singolarmente ed ha una storia a sé.


La violazione di tali norme comporta il pagamento di un'ammenda pecuniaria, un rimborso che rappresenta il danno oggettivo per le variazioni di click e di costo ricevuta.


In Conclusione

Arrivati alla fine di questo blog post non posso far altro che chiedervi se avete mai creato Campagne con Google Ads ponendovi questo problema, e nel caso la risposta fosse negativa, quanto sia stato utile questo blog post per conoscere meglio il mondo delle Keyword associate ai Marchi.


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