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I nuovi social media emergenti: scopri i più interessanti

Aggiornamento: 1 ott


nuovi social media emergenti

Questo post ti da una panoramica dei 7 nuovi social media emergenti a livello mondiale da tenere d'occhio.


Infatti, essere a conoscenza di quali sono i social media emergenti è un fattore estremamente importante per piccole e medie imprese.


Indovinare in anticipo quale sarà il Facebook, il Twitter o l’Instagram del futuro potrebbe assicurare alla tua impresa un vantaggio competitivo non indifferente.


Perché tenerti aggiornato sui nuovi social

I motivi? Una scelta indovinata permetterebbe alle aziende virtuose di intercettare prima della concorrenza una nicchia di consumatori, orientati alla tecnologia e sensibili alle novità.


Inoltre, saperlo in anticipo, vorrebbe dire anche ottimizzare i tempi: il lancio di un profilo sulle reti sociali è sinonimo di investimento in termini di budget pubblicitario e di impiego di risorse umane, incaricate di creare contenuti.


Chiaramente, nessuno di noi ha la sfera di cristallo per sapere sin da ora quali social media emergenti avranno successo in futuro e quali no. Tuttavia, ecco alcuni di quelli a cui prestare massima attenzione. Almeno secondo il nostro punto di vista.


Tik Tok

logo tik tok

Un social media particolarmente innovativo, denominato in passato Musical.ly, il cui scopo primario è incentrato attorno alla creazione e alla condivisione di video brevi, aspetto particolarmente gradito per chi usa gli smartphone.


Questa emerging platform for video ha nell'autenticità il suo tratto distintivo: i filmati, infatti, appaiono per quello che sono, senza essere tirati a lucido. E la cosa viene giudicata positivamente dalle nuove generazioni. Certo, non mancano filtri, adesivi ed effetti speciali.


Tik Tok sta iniziando a fare breccia tra gli amanti del video content, fenomeno apprezzato sia dai realizzatori di campagne di marketing che dai consumatori.


Entrambi, infatti, sono dell’idea che i filmati ricoprano un ruolo estremamente rilevante nel momento in cui occorre prendere decisioni d’acquisto.


Negli anni venturi, inoltre, più dell’80% del traffico internet verrà attribuito ai video. Guardare a Tik Tok, pertanto, sarà cosa dovuta, visto che il maggior quantitativo di video, dallo streaming alle video promozioni, senza dimenticare il fenomeno del vlogging, darà il via ad una sorta di competizione relativa alla scelta delle reti social su cui pubblicare i filmati.


Perché questa short-video platform inizia ad andare sempre più per la maggiore?

I numeri parlano chiaro. I download di filmati aumentano ogni mese sempre di più e le nazioni dove la crescita è più evidente sono gli USA e la Cina.


C’è poi quel vuoto lasciato da Vine che sta per essere colmato proprio da Tik Tok. A metà del 2018, questo social network ha dato ad esempio il via ad interessanti partnership con NBCUniversal ed Hearst per la creazione di spettacoli video di breve durata. Inoltre, in futuro, una fetta delle entrate potrebbe dipendere dallo sviluppo di formati pubblicitari.


Al momento è presto per dire se Tik Tok riscuoterà in futuro un atteso successo: tuttavia, i marketer non possono fare a meno di tenere d’occhio questo nuovo social media emergente nella creazione di video.


Houseparty

logo houseparty

Trattasi di un innovativo social media, la cui logica di funzionamento ricorda molto da vicino quella di Google Hangouts, in quanto può essere considerata a tutti gli effetti una piattaforma di video chat di gruppo.


L’elemento cardine di differenziazione, però, risiede nel fatto che è sufficiente connettersi online per chattare con gli altri utenti, senza bisogno di richiedere la partecipazione alla chat.


Oltre ad agire in diretta con un numero massimo di 8 utenti alla volta, Houseparty assicura la connessione con i contatti salvati nel proprio dispositivo attraverso le video chat di gruppo.


Houseparty sta iniziando a riscuotere un certo gradimento, specie tra i giovani possessori di iPhone: non è un caso se al momento, il 60% di chi utilizza questa risorsa ha meno di 24 anni; al tempo stesso, da diversi mesi, si conferma come la risorsa della categoria social network con il maggior numero di download sull’App Store.


Dato che il tempo medio di utilizzo di Houseparty, per oltre 1 milione di utenti supera i 20 minuti, i marketer non possono fare a meno di considerarla come l’articolo ideale per intercettare la cosiddetta "generazione Z", ossia i nati tra il 1997 ed il 2012, che socializzano principalmente proprio grazie all’utilizzo di internet.


Chi lavora nel campo del marketing può servirsi di Houseparty non tanto in ottica di product placement, quanto per favorire la partecipazione dei più noti brand alle conversazioni in corso.


La collaborazione tra i marchi di successo e i loro influencer potrebbe rivelarsi mossa vincente per l’ottenimento di informazioni incentrate sui gusti giovanili. Questi vengono appunto fuori dalle conversazioni già avviate.


Vero

logo vero

Prima di tutto, occorre fare una premessa: il lancio di Vero è avvenuto nel 2015. Tuttavia, questo social media può essere considerato emergente, in quanto la sua crescita effettiva è avvenuta solo nel 2018.


Vero ha come obiettivo principale quello di consentire alle imprese e ai marketer di sfruttare appieno il marketing degli influencer.


L’assenza di pubblicità e di un algoritmo, che sarebbe fondamentale per determinare quello che visualizzano gli iscritti, contraddistingue la sua logica di funzionamento.


Proprio come Instagram, anche Vero dà ai suoi utenti l’opportunità di condividere ogni tipologia di contenuto con i seguaci.


Questi si dividono in 4 livelli:

- Amici intimi

- Amici

- Conoscenti

- Follower


Tenendo conto che non esiste un algoritmo che determina i contenuti visualizzati, Vero si presenta come una piattaforma allettante per gli influencer che hanno a cuore la cura degli utenti e la massima libertà di espressione.


I brand più autorevoli potrebbero sfruttarlo a dovere, creando un profilo e spingendo gli utenti a seguirlo, oltre che nell'identificazione di partner e di influencer.


Tenendo conto che ad oggi il valore del settore dell’influencer marketing ammonta ad 1,5 miliardi di dollari e che la spesa destinata agli opinion leader che influenzano il pubblico è destinata ad aumentare, è semplice intuire come in futuro Vero possa essere un social media di successo.


Kik

logo kik

Nel comparto dell’instant messagging, Kik si presenta come una delle novità maggiormente propositive. In primo luogo, è multipiattaforma.


In secondo luogo, in quanto a logica di funzionamento, non si discosta poi molto da Sanpchat o da Facebook Messenger: l’invio di messaggi ai singoli amici o ai gruppo, anche su Kik, segue le stesse regole.


Tuttavia, il vantaggio competitivo di questa valida cross-platform mobile messagging app risiede nella privacy di chi la utilizza.


La registrazione, infatti, viene eseguita senza bisogno di inserire alcun numero di telefono. Bastano o un nome utente o un indirizzo di posta elettronica. Se al momento Kik sta letteralmente spopolando tra gli adolescenti statunitensi è per la sua semplicità di utilizzo. Inoltre, il social media emergente in questione consente ai suoi iscritti anche di monetizzare.


Come? Attraverso dei sondaggi su un marchio o la condivisione di contenuti sulla piattaforma. La valuta criptata è nota come Kin.


Non sono solo i consumatori ad aver capito le potenzialità di Kik: vi sono brand del calibro di Sephora o di CNN che hanno iniziato a condurre l’interazione con i clienti. Insomma, Kik di potenzialità ne ha da vendere.


Wanelo

logo wanelo

Un social media emergente, il cui scopo principale è quello di assicurare la condivisione di prodotti trovati online tra gli utenti, potenzialmente interessati ad acquistarli.


In primo luogo, i prodotti sono catalogati all’interno dei profili personali.

Per quelli che destano maggiore interesse è possibile procedere al salvataggio.


In un secondo momento, i diretti interessati possono procedere direttamente all’acquisto. Un modo decisamente alternativo di fare shopping di prodotti unici.


Ello

logo ello

La sua nascita è datata 2014, ma il suo sviluppo è avvenuto solo un paio d’anni fa.


Ad inventarlo ci hanno pensato due giovani americani che, un po’ provocatoriamente, hanno definito la loro creatura come l’anti-Facebook.


Certo, per scalzare la leadership di Mark Zuckerberg ce ne vuole. Tuttavia, Ello ha nella privacy il suo fiore all’occhiello, perché non permette alle pubblicità, spesso invasive, di entrare nelle bacheche degli iscritti. Basterà il design minimal e la scelta di optare per una soluzione ads-free? Staremo a vedere!


21 Buttons

logo 21 buttons

Altro social network meritevole di attenzione e tanto amato dai social influencer.


Dedicato interamente al comparto della moda, 21 Buttons si prepone l’intento di unire l’e-commerce ed il mondo social, consentendo ai suoi utenti di acquistare vestiti e di sfoggiare e di condividere i capi preferiti.


Ad oggi, la maggior parte degli utenti è rappresentato dalle adolescenti. In futuro, però, chissà.


Conclusioni

Questi, a nostro giudizio, sono tutti quei social media emergenti che un’azienda dovrebbe monitorare e su cui farebbe bene a puntare per iniziare a fare business. Chi lavora nel campo del marketing ed è alla ricerca di idee innovative troverà di certo in queste nuove reti sociali spunti interessanti su come influenzare il target di riferimento.


Tu ne hai provato qualcuno? Allora condividi la tua esperienza nei commenti qui sotto!

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